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In USA non andrei mai, quasi tutto quello che fanno e rappresentano mi sta sui coglioni (a parte le Vette, ovviamente).
In Spagna, invece, ci andrei anche subito. E immagino che lì trovare lavoro sia un po' meno difficile, burocraticamente parlando ...
Comunque, io non credo che la colpa sia di Prodi. O meglio, anche sua, ma non per quanto fa adesso, ma per quanto anche lui ha fatto in passato.
La situazione italiana è il risultato di decenni di ruberie, accomodamenti e occhi volutamente foderati di prosciutto (rigorosamente di Parma, prima scelta).
Il problema è che temo non ci sia scampo. Ma non mi riferisco solo alla finanziaria (tutte le volte che ne esce una, si discute per mesi, poi si paga, e spesso ci si dimentica ... parlo della maggioranza del popolo bue, naturalmente), ma a tutta la situazione italiana, dalla televisione alla sanità, dal traffico alle leggi per salvaguardare il patrimonio artistico, dagli asili alle università. Perché ogni decisione, dai livelli più alti, fino al più piccolo comune, deve render conto a decine di lobbies e personaggi influenti, e gli intrecci sono diventati talmente complessi, che ormai nessuno sa più esattamente come muoversi, fino a che non ha fatto il passo, e qualcuno glielo fa notare. Allora, dai con le varianti, lima di qua, taglia di là, sposta questo, rimetti quell'altro.
Però la coperta è quella, e sempre più piccola: se la tiri da una parte, ci sarà sicuramente qualcuno che si scalda, e qualcuno che rimane al freddo.
Ma l'italiano è bravo. Si arrabatta. Pensa "si, stavolta è toccato a me prenderlo in tasca, ma prima o poi godrò anch'io". Si rassegna. Abbassa il capo.
E, purtroppo, regolarmente si scorda tutto quando entra nelle urne
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