henry ti fai troppo prendere dai giornali,
chi produce per fiat lo fa anche per opel e vw, ormai nessuno fa solo per un cliente, i materiali , gli standard e le auto stesse sono tutte uguali, é la stampa che ce lo fa credere,
mezza touareg é fatta all' estero e tanta roba in Italia !
il sig monti sa di non durare a lungo, per questo ha fatto questa manovra, nessuno si sarebbe mai permesso, ha preso i soldi dove é facile prenderli, nella massa, oramai anche un impiegato si compra una 911 di seconda mano se la casa l'ha presa dai genitori, tutti hanno un' auto e con due conti ha deciso di fare in fretta a tirar su, come la benzina e presto anche con il gpl e metano per auto.
gli accertamenti li mandano alle ditte serie e solide, non ha chi evade il 100% e se salta non prendono nulla , con i sequestri mettono a marcire tutto per anni e soldi zero !
sono i giornalisti che ci fan credere che prima va tutto a puttane e poi bisogna tirar la cinghia, cazzate , lo stato é il primo a rubare, dai comuni alle forze dell' ordine in su fino al governo, poche storie , a mio padre che é in pensione il bollo della C% fa ridere con quello che ha passato, ha pagato una mega multa perchè aveva una auto 1600 cc vecchia di 10 anni, e quando girava da giovane con spider inglesi rare e costose nulla, solo quando hai famiglia e azienda ti bussano alla porta, quindi oggi si mette a ridere é non fa una piega dal tabaccaio, e gli risponde che spende molto meno dei suoi migliori clienti di MS, che di euro ne lasciano 4000 l' anno ma di accertamenti zero !
Citazione:Messaggio inserito da ovosanto
Fabri il fattore causa/effetto è opposto, almeno in piemonte dove il 90% delle piccole industrie lavrorava per fiat e olivetti.Citazione:Messaggio inserito da fabri
guarda che se scappano le piccole medie aziende dall' italia non vi resta che gente come marchionne a far girar la ruota , e poi sono il primo a ridere
Ad oggi la fiat ha tutte le intenzioni di levarsi da qui. Per marchione l'italia è solo un peso e lo sta dimostrando in ogni modo: chiusura di termini, arese e balocco, contratti molto stringenti a pomigliano, nessuna pianificazione per le linee torinesi MA apertura di stabilimenti all'estero. Se le grandi industrie se ne vanno, sparisce l'indotto formato da piccole e medie aziende che gravita attorno. A quel punto sarà la fine. Ma dobbiamo stare molto attenti perchè è ciò che ormai potrà difficilmente essere evitato.
Come se non bastasse al di fuori dell'industria automobilistica/elettronica, il substrato economico italiano o meglio nord italiano perchè quello c'è, si sta omogeneamente sgretolando. Spero di sbagliare dicendo che per quanto riguarda la classe media, il problema del superbollo nel giro di una decina di anni sarà proprio l'ultimo.


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