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9° TAPPA
MATERA – MAGLIANO SABINA, anzi MILANO MARITTIMA
800 KM
START h 9.30 END h 22.00
Alla partenza dal garage nei pressi dell'hotel dico a JIMMI: “ho la catena piuttosto molla, appena facciamo benzina mi fermo a tirarla!”.
Questa mia affermazione si poi renderà protagonista dell'involontario cambio di programma.
Dopo una breve visita ad una chiesa rupestre, che fatichiamo a trovare, ed una serie di bordeggi, una cinquantina di chilometri a NORD di MATERA, ad ALTAMURA, in una stazione di servizio provo a tendere la catena che è particolarmente stressata, come molto consumati sono anche corona e pignone.
Ma subito mi accorgo che i registri tendi catena sono già al massimo...
Alla faccia del tagliando totale …
E meno male che siamo in ITALIA, se eravamo come siam soliti in ALBANIA, BOSNIA, MACEDONIA o KOSSOVO cosa facevo?
Quando arrivo a Udine mi sentono in KTM!
Cerchiamo e troviamo un meccanico lì vicino, per vedere se basta togliere una maglia, ma questi sentenzia (correttamente) che occorre cambiare tutto.
Solo che non ha lì i ricambi.
E' quasi mezzogiorno, uno dei suoi collaboratori va a prendere i pezzi necessari (non troverà però il pignone), e pensiamo che a questo punto possiamo approfittare per la pausa pranzo che consumiamo in un caratteristico locale della cittadina consigliatoci dal meccanico stesso, che ci fa accompagnare sul posto con il sottoscritto seduto a nel sellino posteriore di uno scooter.
Qui non deve tirare una buona aria se ci dicono di non lasciare il casco sulle moto, di chiudere tutto, di mettere la moto in un ricovero privato della trattoria, ecc. ecc. ...
Quando arriva il conto rimaniamo stupefatti: antipasto, primo, secondo, dolce, caffè, acqua, vino e digenstivo 28,50 Euro, ma non a testa: IN TUTTO!
Dopo pranzo, grazie al GPS del mio NOKIA torniamo al meccanico che è a qualche chilometro dalla trattoria. Infatti il GARMIN 278 di JIMMI ha cessato di funzionare: la batteria è andata e l'impianto elettrico della sua BMW HP2 non funziona e non da corrente allo strumento.
Ma per fortuna abbiamo il mio NOKIA.
Dobbiamo attendere fin circa le 16.30 per la riparazione di BRIGITTE.
A questo punto MAGLIANO SABINA diventa una chimera, così come il giro del parco d'ABRUZZO, che avevamo oggi in programma.
Penso all'antico adagio dei SENTIERI LUMINOSI: “se lo spirito soffre, il corpo non deve patire” e via allora in direzione MILANO MARITTIMA, dove la meta sarà uno dei templi dell'alta ristorazione italiana “LA FRASCA” che amo ricordare come “LA FRASCA di CASTROCARO”, anche se da 2 anni si è spostata nella località balneare romagnola.
Telefono all'amico proprietario, uno dei padri della cucina moderna italiana: GIANFRANCO BOLOGNESI.
Era da Natale che non ci sentivamo, per gli auguri di rito, anche se oramai era dal LOBSTAIR RAID del 2006 che non lo visitavo.
2 anni fa ci ero passato a CASTROCARO per lavoro e volevo fargli una sorpresa, ma la sorpresa me l'aveva fatta lui: aveva realizzato quell'antico progetto di cui mi aveva parlato e si era trasferito a MILANO MARITTIMA da un mese ...
GIANFRANCO è felice di sentirmi, mi dice che ci aspetterà anche se facciamo tardi con la cucina aperta e ci prenota due camere in uno squisito nuovissimo hotel adiacente al suo locale.
Oltre 700 chilometri di autostrada e qualche decina di statale ci dividono. Il GPS dice ora prevista di arrivo 21.36, ma non tiene conto delle soste per il carburante ogni 220 km circa. Infatti BRIGITTE in autostrada bevucchia più del suo papà … e quasi come JEANETTE.
Dopo ore di patimento autostradale e velocità limitata solo dalle ns. gomme tassellate che hanno un indice di velocità massima di 150 km/h, e sono oramai alla frutta dopo oltre 3.000 km, verso le 22.00 siamo in vista di MILANO MARITTIMA.
Baci e abbracci con GIANFRANCO BOLOGNESI, via la corazza da battaglia, su l'abito civile e quindi in preghiera nel tempio.
La cucina è quella di sempre: moderna, essenziale, concreta, non banale.
Equilibratissima ed elegante in poche parole.
Dopo la varietà di crostacei tiepidi con carciofi e il classico passatelli al ragù di pesce (un piatto che BOLOGNESI mi pare abbia in carta dagli anni 80) assaggio una sua novità, che è apparsa in carta da un paio d'anni e per questo non avevo mai degustato: il trancio di tonno alla Rossini con foi gras.
E' un abbinamento straordinario...
Così come il vino, uno dei migliori bianchi d'Italia: CARDONNAY di GAIA & REY delle Langhe Piemontesi. L'anno è il 2007, un'annata eccezionale. Occorre andare al 94 per trovare un prodotto di pari pregio.
Questa sarà la nostra ultima notte fuori da casa, e possiamo dire di aver chiuso davvero in bellezza.
Abbiamo saltato l'EROICA, il programma è stato stravolto e gli sterrati in quest'ultimo giorno hanno difettato, così come le strade ricche di curve, ma siamo stati ampiamente ricompensati dalla ineguagliabile ospitalità di colui che, negli anni 60-70 ha fondato l'A.I.S. Italiana, l'Associazione Italiana Sommeliers, rimanendone a lungo Presidente.
Domani si rientra, e chissà che non passiamo a trovare FELLOW lungo la strada...
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