-
Ho messo con un pizzico di malizia questo video on line, perchè ...... volevo fare capire il mio pensiero che, senza una precedente esperienza agonistica, (o almeno di confronto su pista) forse può essere fraintesa.
E perdonatemi - anticipatamente - l'intervento "lunghetto"... e che (sia chiaro) non vuole di certo essere una "autocelebrazion e".
Dovete infatti sapere alcune cose:
1. A volte sembra che SERGIO (C6 Z06 RON FELLOW bianca) e ROMANO (F430), vadano via, ma la distanza è funzione della velocità (più si corre a parità di distanza in secondi, più aumenta la distanza) quindi è normale che negli allunghi gli spazi tra due vetture che sono sempre con lo stesso distacco di tempo aumentino, mentre a bassa velocità (e in staccata) si avvicinino.
Lo vedete peraltro nelle riprese dall’elicottero di F1 o MOTO GP, dove però i piloti sono bravi a cercare la scia per ridurre “l’allungamento” della distanza in rettilineo.
2. E' facile con i video (e le foto) fare i "grandi".
Anche io potrei dire (è documentato) che nonostante avessi un bel distacco da SERGIO e ROMANO li ho presi, proprio mentre "ingaggiavano" tra loro e quindi andavano per forza veloci, ma ... semplicemente ... non lo so.
Perché non so se tiravano effettivamente oppure stavano semplicemente “giocando”.
Per questo dico che, con i video, ci si può prendere per i fondelli fin che si vuole, ma non si capirà mai chi è il più veloce, salvo che non sia un video di una gara e non di una “passeggiata ad alta velocità” come la nostra.
Di sicuro li ho raggiunti tirando il motore (con conseguente aumento delle temperature) e le staccate, perché quello è sempre stato il mio punto forte e – vi garantisco – è molto più facile staccare in pista che su di una stradina di montagna, quando la macchina ti smusa in ingresso ogni due curve (perché cambia il fondo) e devi riprenderla dentro di sinistro.
Anche se non mi era mai capitato di staccare dai 280 a 60 prima, in vita mia (come ho detto credo in altra occasione, oltre i 160 per me è – o meglio era – un mondo sconosciuto) e all’inizio è stata una strana sensazione …
Li ho raggiunti, ho passato prima ROMANO in staccata alla 2° variante (o della Roggia) e poi SERGIO dopo la 2° di Lesmo e prima della variante ASCARI, ma ... in realtà ROMANO aveva rallentato per lasciarci passare (io sono saltato di brutto sul cordolo a SX per evitare di tagliargli la strada, visto che ero entrato deciso) e poi SERGIO che ho "sverniciato" tra la 2° di Lesmo e l'Ascari aveva … rallentato per lasciarmi passare, dopo già avermi fatto cenno con la freccia tra la 2° variante e la 1° di Lesmo di volermi lasciare il passo.
Ma io da un lato non l'ho passato subito perchè non sapevo che codice di frecce direzionali utilizzava (avevamo distribuito delle istruzioni per l'uso a tutti, ma non a lui che non ne aveva certamente bisogno) e cioè se utilizzava il codice delle frecce che si usa in endurance
- metti, a contrario, la freccia dove vuoi che ti passino – oppure quello (più naturale per i “piloti della domenica” come noi) di mettere la freccia dove vuoi stare e lì rimani, mentre l’altro sorpassa dalla parte opposta.
Dall’altro poi ero davvero felice di stare in scia di SERGIO per imparare le traiettorie e i punti di staccata (visto che lui è un maestro di Monza), ma lui mi ha visto in bomba dietro negli specchietti e … ha chiuso il gas e si è fatto da parte … peccato … perché io ho ancora tanto da imparare in pista.
Il ns. passo, dai tempi (2.16 – 2.20), non era male, era diciamo sostenuto, ma da qui ad andare al limite ce ne corre, ve lo garantisco.
Io non ho mai rischiato proprio nulla, mi divertivo solo a metterla di traverso in uscita dalla 1° variante (quasi sempre), ogni tanto alla 2° e una o due volte all’Ascari (ma più perché sbagliavo traiettoria e dovevo correggere, maledetta Ascari, così difficile, che altro).
Del resto c’era pubblico in tribuna e io … anche ai “bei tempi” ho corso sempre più per lo spettacolo che per i tempi (cronometrici) …
Quando ha iniziato a piovviginare benino era uno spasso staccare dopo il rettilineo delle tribune, prima della 1° variante, e sentire che JEANETTE scodinzolava a destra e sinistra prima di essere inserita in curva, ma anche qui era tutto assolutamente sotto controllo e poi ci sono vie di fuga dappertutto (se proprio la situazione fosse divenuta “pelosa” andavo dritto, ma non è mai successo).
Insomma RISCHIO ZERO (l’unico vero rischio l’ho corso quando uno dei ns. su di una ALFA 147 è uscito da box con entrambe le freccie dell’azard accese ed è passato dalla corsia di accelerazione a quella della pista, mentre sopraggiungevo da dietro a quasi 280 … gli ho tirato una serie di imprecazioni, anche perché stavo recuperando sui due scatenati avanti a me ed ho dovuto alzare il piede …).
Insomma ci divertivamo – davvero - sul filo dei 60 - 280 di tachimetro, ma ci siamo capiti subito.
La ns. estrazione è completamente diversa, anzi agli antipodi, ma il manico c’è, da parte di tutti, e quindi il reciproco rispetto c'è tutto, così come l’amicizia e la sportività.
E’ stato molto bello girare con buon passo, in sicurezza, avendo a fianco a te, davanti a te o dietro a te due amici che dividono le tue stesse passioni e … la tua scia o … tu la loro.
Per questo, dicevo, per riprendere il life motive di questo mio intervento, con i video, le foto, i test sulle riviste è facile prendere “fischi per fiaschi”, e spesso fanno sorridere le sparate che si vedono su youtube sulle gare di accelerazione tra due vetture!
Ma se in circuito basta alzare il piede per far raffreddare il motore, per essere sverniciati e poi tacciati di “fermezza” perché ripresi dalla malefica camera car, pensate cosa vuol dire fare brutta figura in una gara di accelerazione sul video, basta cambiare un po’ sotto del limitatore.
Oppure basta montare in modo diverso il video stesso!
Il mio non è stato montato apposta per questa ragione: è tutto in sequenza, con aggiunta la camera car di ROMANO, proprio perché il sorpasso di SERGIO su di lui e la mia infilata sul cordolo all’ultimo momento sempre su di lui alla “Roggia” fanno sembrare noi due (SERGIO ed io) due DRIVER d’eccezione che guidano con il coltello tra i denti e ROMANO un “turista” che si fa infilare in staccata, come un “pollo”.
Ma non era così: ROMANO (che è davvero un gran manico, credetemi) aveva semplicemente rallentato il passo (chissà forse anche per farci passare, perché tra amici si fa così) e noi ci siamo infilati e il mio passaggio “aereo” dentro il cordolo è stato fatto al solo fine di evitare di tagliargli la strada.
Per questo è, ripeto, molto meglio queste cose viverle in prima persona, con molte meno parole (da che pulpito, viene questa predica … eh?) e più divertimento, più sensazioni, imparando a conoscere la propria vettura ed i suoi limiti ed i propri, imparando la nobile “arte” della guida sportiva.
Insomma:
MENO PAROLE E PIU’ GAS (almeno in pista).
Io per primo.











Permessi di Scrittura
- Tu non puoi inviare nuove discussioni
- Tu non puoi inviare risposte
- Tu non puoi inviare allegati
- Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
-
Regole del Forum