Il metodo classico (scoperto da Fleischmann e Pons ormai nel lontano 1989) si ottiene così: si prendono due elettrodi; una barra di platino e un filamento di palladio, si mettono in una soluzione elettrolitica contenente acqua pesante (D2O acqua dove l'idrogeno è sostituito dal deuterio, isotopo dell'idrogeno), il tutto in un contenitore di vetro ben isolato dall'esterno. Si apporta elettricità al sistema e l'effetto sarà che il deuterio (paragoniamolo ad una persona) si accumulerà in grande quantità nel palladio (paragoniamolo ad un autobus), che per la sua struttura funziona come una spugna molto porosa.

All'interno del palladio (l'autobus) gli atomi di deuterio si accumulano in spazi sempre più ristretti (l'autobus si riempie di persone), così gli atomi saranno costretti ad essere sempre più vicini, sempre più vicini, fino al punto di fondersi (le persone sono così attaccate che ogni volta che l'autobus frena o accelera si muovono tutte insieme, come un unico grande organismo: si risparmia energia!), dando origine ad emanazione di calore sotto forma di raggi gamma (tutta l'energia che avrebbero speso le persone muovendosi per conto loro in maniera non coordinata viene risparmiata poiché l'unico movimento che possono fare è quello coerente con tutto l'autobus, quindi si crea una direzione, un’energia non più caotica e quindi con versi opposti che si annullano, ma energia coerente che può essere sfruttata), ed atomi di elio. Il processo della fusione nucleare e dell'emissione di calore inizia soltanto dopo un certo tempo (ad oggi, dopo circa un'ora) e solo quando il numero di atomi di deuterio supera quelli del palladio. Il rendimento che si ottiene è di circa il 1.000 %.