Sarà che, per formazione e mentalità, sono molto "teutonico", ma proprio non capisco perchè la gente dica una cosa e ne faccia un'altra. Se dico: " ti richiamo fra 5 minuti", per me non è un modo di dire, tipo " ti richiamerò, prima o poi ", vuol dire proprio 5 minuti, o mezz'ora se hai detto mezz'ora, o entro venerdi' se hai detto "entro venerdi!". O, peggio: ci vediamo per le 17.00 nel tal posto : per me vuol dire esser li' alle 16.59, nel senso che la puntualità fa parte della mia correttezza personale, nè piu' nè meno. Capitasse un'emergenza (rarissima) mi premurerei di avvisare il tizio/a con cui ho appuntamento. Ma sembra proprio non funzionare cosi', non parliamo delle nazioni arabe, dove l'orario è poco piu' di un'opinione, al limite puoi accordarti per l'alba o per il tramonto, ma non sei certo di quale giorno : "inshallah"......Asp etti l'elettricista per le 14.30 e alle 15.00 ancora non c'è. Inviti a pranzo Tizio, Caio e Sempronio e Sempronio arriva sempre mezz'ora dopo, quando non 3/4 d'ora. Fai un'escursione in alta montagna e alla base c'è sempre il cagacaxxo che arriva un'ora dopo, semplicemente perchè se ne è fregato di impegnarso ad essere puntuale. Ho messo in pratica un sistema che, se da un lato ha contribuito a ridurre il numero dei frequentatori-amici ( ritardatari cronici), dall'altro ha dissipato ogni stress da attesa inutile. Manchi l'appuntamento di oltre 15 minuti? Bye-bye! Inviti a cena qualcuno per le 20.00 e alle 20.45 non s'è ancora presentato senza avvisarti? Sparecchi e manco gli apri il cancello. L'elettricista non viene, come oggi, atteso in ambulatorio per le 14.00 e non pervenuto per le 14.30? Si chiude lo stesso e se poi telefona ( 5 minuti fa) alle 15.00 a chiedersi il perchè gli si dice candidamente che non si è a sua disposizione e se vuole ritorna puntuale, altrimenti se ne trova un altro. Non so, non mi pare di scrivere cazzate, veramente ci vorrebbe poco ad avere un minimo di coerenza fra quanto si dice e quanto si fa. O no?